Curiosità Fotografiche

In un salto, il soggetto, in un’improvvisa esplosione di energia, vince la gravità. Non può controllare contemporaneamente le sue espressioni, i suoi muscoli facciali e degli arti. La maschera cade. Il vero sé diventa visibile. Basta scattare con la macchina fotografica”  – Philippe Halsman 

Philippe Halsman, acclamato fotografo ritrattista, con 101 copertine della rivista Life Magazine, per un periodo di sei anni ha chiesto a tutti i suoi modelli più famosi e affermati di saltare davanti la sua macchina fotografica per dar vita alla serie Jumpology (Jump book).

Ha abbracciato la postura come una forma d’arte, scoprendo dando il via ad una modalità completamente nuova per la ritrattistica. In questo modo ha liberato i suoi soggetti dalle convenzioni e sopratutto dalla tradizionale fotografia di ritratto,

Il salto ha anche fornito un modo per ottenere informazioni sulla loro psiche e Halsman lo ha identificato come un nuovo strumento psicologico, che ha definito Jumpology .

Serie Jumpology

1951. Gli attori americani Jean MARTIN e Jerry LEWIS.

“La maschera cade. Il vero sé diventa visibile. Basta fotografarlo con la macchina fotografica”

Serie Jumpology

USA. 1959. L’attrice americana Marilyn MONROE salta con il fotografo Philippe HALSMAN.

Halsman era affascinato dal salto fin dall’infanzia, e lui stesso era un saltatore prolifico e abile fino a quando una frattura iliaca gli impedi di cimentarsi in questa attività. La sua prima fotografia di salto fu quella fatta per la famiglia FORD per celebrare il 50esimo anniversario dell’azienda. Al principio le cose non andavano bene, anzi, proprio in un momento di stop delle riprese, Halsman venne sopraffatto dal desiderio di riprendere la signora Edsel Ford mentre saltava.

Le fotografie successive hanno salvato l’incarico e, da quel momento in poi, Halsman ha chiesto a ogni personaggio importante che ha fotografato di saltare.

Come nel caso della realizzazione del Dalì Atomico, la svolta artistica di Halsman avvenne dopo aver appreso la tragica  notizia dello sgancio delle bombe atomiche su Hiroshima e su Nagasaki.

Serie Jumpology
1958 – Il duca e la duchessa di Windsor.

La maggior parte dei fotografi fino a quel momento ritraeva le persone semplicemente fotografandone il volto come se questo fosse l’unico elemento che permettesse di raccontare la persona. 

Halsman aveva percepito l’opposto:  

“quando guardiamo il viso di qualcuno non sappiamo cosa pensa o prova. Non sappiamo nemmeno com’è. Tutti indossano un’armatura. Tutti si nascondono dietro una maschera”

ha scritto Halsman nel testo di accompagnamento al suo acclamato Jump Book della Serie Jumpology.

Composto da 191 fotografie in bianco e nero di una serie dei suoi modelli più famosi e affermati che saltano, il libro espone anche le complessità della scoperta di Halsman di questo nuovo strumento psicologico.

Serie Jumpology
1955 – L’attrice italiana Sophia Loren

Per Halsman, saltare era un dispositivo che poteva essere impiegato per penetrare le maschere dei suoi modelli ed esporre i loro segreti più intimi. 

Laddove la psicoanalisi freudiana aveva l’ Interpretazione dei sogni, Halsman sviluppò L’interpretazione dei salti, in cui espose il significato di ogni elemento di questa postura.

“Spesso la fotografia di un salto non trasmette immediatamente il suo messaggio simbolico. Un esame più attento mostrerà, tuttavia, che ogni elemento del corpo del saltatore – le sue braccia, le sue gambe, la posizione del corpo, l’espressione del viso – rivela tratti caratteriali definiti” .

ha scritto. In effetti, per Halsman, ogni dettaglio di questa azione possedeva un significato significativo e rivelatore.

Serie Jumpology

1955 – L’attrice tedesca Audrey HEPBURN.

“Laddove la psicoanalisi freudiana aveva l’ Interpretazione dei sogni”, Halsman sviluppò “L’interpretazione dei salti”

Da Marilyn Monroe, Grace Kelly e Brigette Bardot, a Richard Nixon e Salvador Dalì, Halsman ha fotografato un numero impressionante di personaggi illustri che saltano per la Serie Jumpology.

Ha interpretato ciascuno di conseguenza, sia come indicativo della psiche del soggetto e spesso anche come emblematico di realtà sociali più ampie. Scrivendo delle ginocchia piegate di Monroe, Kelly e Bardot mentre saltavano, Halsman ha osservato che la giocosità infantile mostrata da loro metteva in luce il fatto che l’immagine apertamente sessuale prescritta a queste donne non era altro che un riflesso dei desideri del pubblico.

Serie Jumpology

1955 – L’attrice francesce Brigitte BARDOT salta davanti la sua villa “La Madrague.”

“L’umanità che salta può essere divisa in due categorie: una che cerca di saltare il più in alto possibile e una a cui non importa.

Quelli che si sforzano hanno ambizione e desiderio di impressionare gli altri. Quelli a cui non importa o non prendono sul serio il salto o mancano di ambizione

Serie Jumpology
1955 – L’attrice Americana Grace KELLY.

In quasi tutti i suoi ritratti i soggetti della Serie Jumpology rientrano senza dubbio nel primo, mostrando un’accattivante serie di pose saltellanti.  Il ritratto di Salvador Dalì, conosciuto come Dalì Atomicus è uno dei più magnifici. Scattata durante il periodo atomico dell’artista, in cui dipingeva tutto in sospensione, Halsman racconta come siano stati necessari 26 tripli lanci di gatti e 26 schizzi d’acqua per catturare, nella 26 esima esposizione, una fotografia che soddisfacesse le richieste dell’artista.

Maximiliano Fagioli

Maximiliano Fagioli

Fotografo

Fondatore e docente di Corsi di Fotografia, da circa 10 anni si occupa di formazione nel campo della fotografia con all’attivo più di 30 corsi con oltre 500 studenti. Ritrattista e fotografo di matrimonio fa della fotografia un prezioso strumento artistico e di comunicazione. Maggiori informazioni su Max Fagioli Photography